L’acqua è una risorsa fondamentale per la vita, proprio per questo è importante non sprecarla e riutilizzare in maniera coscienziosa le acque reflue.
Dette acque di scarico devono essere sottoposte a trattamento di depurazione, secondo quanto previsto dal D. M. 185/2003.
Le acque reflue devono essere re-immesse in ambiente solo dopo essere state sottoposte ad un adeguato trattamento di depurazione.
Si evita, cosi, che si verifichino contaminazioni pericolose nell’ambiente di rilascio e smaltimento: suolo, acque superficiali o sotterranee. É quindi necessario eseguire l’analisi acque reflue secondo criteri chimico-fisico-microbiologico per verificare il rispetto del D. Lgs 152/2006.
In base alla derivazione, nelle acque reflue possono essere presenti delle sostanze organiche ed inorganiche che, a seconda della tipologia e della concentrazione, possono risultate pericolose per la salute e per l’ambiente.
Le analisi acque reflue condotte su acque di scarico derivanti da processi produttivi di tipo alimentare sono diffuse per motivi di sicurezza pubblica. Anche gli impianti di lavorazione alimentare devono eseguire le analisi sulle acque reflue, quali acque di lavaggio agrumi, olive, ecc.
È importante non considerare queste acque reflue solo come un semplice rifiuto.
Infatti il non corretto smaltimento delle acque di scarico può provocare delle situazioni di pericolo per l’intera comunità.
Le acque reflue devono subire un idoneo trattamento di depurazione per evitare che si verifichi una degradazione batterica con conseguente produzione di gas e di altri residui pericolosi. Le acque reflue contengono infatti numerosi microrganismi patogeni che si sviluppano durante i processi di scarico. Queste sostanze tossiche sono potenzialmente pericolose in quanto mutagene e cancerogene.
È quindi importante fare le analisi acque reflue sulle acque di scarico provenienti sia da attività domestiche, che produttive.